6.2.11

Basta con la black list italiana, Sadis ne “dice quattro” al Corriere della sera

L’Italia non è aggiornata sulle black list e continua a menzionare la Svizzera fra i paradisi fiscali. Questa è l’amara considerazione emersa dall’intervista concessa da Laura Sadis al Corriere della sera in seguito al tanto clamore suscitato dal Convegno I paradisi fiscali nel 2011, organizzato il 27 gennaio scorso al Palazzo dei Congressi di Lugano da una non ben precisata società con sede a Panama. Un evento che pretendeva di svelare tutti gli arcani a proposito di società offshore, pianificazione fiscale, delocalizzazione, trust, ecc...e che in Ticino è stato percepito come un’inutile provocazione.
Laura Sadis, interpellata dalla testata italiana e allineata alle posizioni dell'Associazione bancaria ticinese, della Camera di commercio dell'industria dell'artigianato e dei servizi e della Federazione ticinese delle associazioni di fiduciari che si sono immediatamente distanziati dal Convegno, ha voluto sottolineare come l’Italia consideri la Svizzera ancora parte della propria black list, forse dimentica del fatto che la Confederazione non fa più parte della lista nera dell’OCSE da diverso tempo oramai e, ancor di più, dimentica dei diversi passi compiuti dalla Svizzera in quest’ambito, come l’adesione alla Convenzione dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico per le relazioni fiscali internazionali e i diversi accordi sull’imposizione fiscale firmati con altrettanti paesi.


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